Un SUV con alla guida un uomo esplode davanti a un caffé di Washington. La dottoressa Brennan, insieme ai suoi assistenti Angela Montenegro e Zack Addy, giunge sul posto per i primi rilevamenti. L'uomo al volante viene identificato come Hamid Masruk, un diplomatico mediorentale. A Brennan viene chiesto di confermare l'identificazione. Al primo esame appare evidente che la vittima soffrisse di una malattia che gli causava lesioni sulla pelle del volto. Booth e Brennan interpellano la famiglia e hanno la conferma dal fratello Farid che si tratta di una patologia genetica. L'autopsia porterà alla luce anche numerose fratture di vecchia data, riconducibili con alcuni metodi di tortura usati in Afghanistan e compatibili con la travagliata storia del diplomatico. Ma è dall'analisi del cranio che giunge il primo indizio. Qualcosa di poco comune porterà infatti la dottoressa Brennan sulla giusta pista...