La puntata inizia in modo inconsueto, non siamo su una scena del crimine, ma al Jeffersonian dove il team, senza Brennan, sta analizzando un filmato registrato durante un'udienza in tribunale. Temperance fa parte della giuria. L'imputato è un famoso calciatore, Peter Kidman (Brandon Quinn), accusato dell'omicidio della moglie. Alison (Margo Harshman), la sorella di Peter, è il testimone chiave della difesa. Sul tavolo del laboratorio c'è un altro testimone, Christopher Barnes, amico di vecchia data dell'imputato. Barnes avrebbe a sua volta dovuto testimoniare per la difesa, ma qualcosa gli aveva fatto cambiare idea ed era passato all'accusa. Con ogni probabilità le sue parole avrebbero convinto la giuria della colpevolezza di Peter, ma, ora, senza Barnes, Kidman ha la strada spianata e viene dichiarato innocente. Rimane da scoprire, e, soprattutto provare, se Peter abbia avuto a che fare con la morte del vecchio amico. A verdetto emesso, Brennan può tornare al lavoro. Il corpo di Christopher presenta due ferite da arma da fuoco, ma sembra che la vera causa della morte sia stato l'annegamento. Qualcuno l'ha colpito alla testa e poi lo ha avvolto in materiale vinilico. Booth interroga prima uno spacciatore, ma questi viene scagionato, poi, insieme a Sweets incontra Kidman. L'uomo si presenta con i suoi avvocati ma sembra non averne effettivamente bisogno. La notte in cui Barnes è stato ucciso, Kidman era agli arresti domiciliari e non ha lasciato la casa nemmeno per un secondo. L'allegro numero di reporter, giornalisti e cameran che piantonava la sua abitazione può confermare. L'omicidio, quindi, è fuori discussione. O no?