Indagine cittadina per i profiler che, questa volta, lavorano fianco a fianco con la polizia di Washington. Si indaga su tre attacchi, messi a segno con un machete, nelle strade trafficate di varie parti della città. E tutto è avvenuto nel breve lasso di tempo di 60 minuti. Il soggetto ignoto, un maschio, indossa una bandana bianca che copre la parte inferiore della sua faccia, di conseguenza non nasconde totalmente la sua identità. Le tre vittime, ognuna delle quali è sopravvissuta all'attacco iniziale, variano in età, sesso, etnia e condizione socioeconomica. Calcolando la distanza temporale tra i precedenti attacchi, i profiler sanno di avere circa trenta minuti prima che il soggetto ignoto colpisca ancora. Mentre la Lewis ipotizza che il killer sia mosso da motivazioni di giustizia sociale, alcuni particolari portano a determinare che le vittime sono state trasportate sul sito dall'attacco, il che significa necessariamente avere a che fare non con un solo omicida, ma con un gruppo. E rivedendo le chiamate al 911 per segnalare i vari attacchi, Prentiss e Mendoza scoprono due cose: che in ciascuno dei tre attacchi è stata effettuata una chiamata due minuti prima che si verificasse l'attacco effettivo, il che significa che gli stessi soggetti ignoti hanno effettuato quelle chiamate, e che gli attacchi sono avvenuti non in media a trenta minuti di distanza, ma piuttosto esattamente a ventisette minuti di distanza. E proprio nel numero 27 potrebbe celarsi la chiave per risolvere il caso.