I bruti attaccano Città della Talpa. Gilly e il bambino, grazie a Ygritte, sopravvivono al massacro, ma Sam, ignaro della sorte della ragazza, non può che colpevolizzarsi per averla mandata a morire. A Meeren, un ragazzo dà a Sir Barristan una pergamena: arriva da lontano, anche temporalmente, visto che è firmata da Robert Baratheon. Il documento concede il perdono a Jorah, un perdono che, a quanto pare, l'uomo si è guadagnato spiando Daenerys e fornendo informazioni su di lei a Varys, ad Approdo del Re. Quando la regina ne viene a consocenza, furiosa, decide di bandire Jorah dalla città. Ditocorto si trova ad affrontare inaspettati ostacoli, qualcuno dubita della sua ricostruzione dei fatti che hanno portato alla morte di sua moglie Lisa. Sarà Sansa a salvare la situazione quando, interrogata, mentirà convalidando la versione di Baelish. Ramsay cerca di rendere orgoglioso il padre mandando in missione Theon Greyjoy al Moat Cailin promenttendo clemenza (che, ovviamente, non arriverà) in cambio della resa. Il destino di Tyrion viene deciso. Oberyn e la Montagna si sfidano in un duello all'ultimo sangue. Il principe di Dorne riesce a far confessare al suo avversario lo stupro e l'omicidio di sua sorella, Elia Martell, e l'omicidio dei suoi bambini. Sfortunatamente tale confessione viene resa mentre la Montagna schiaccia, letteralmente, con le sue mani il cranio di Oberyn. L'uomo muore. Ilaria urla il suo dolore. La Montagna, seriamente ferita dallo scontro, collassa al suolo. Tywin pronuncia la sentenza: per volere degli Dei Tyrion verrà condannato a morte.