Documentario
Italiani
Alla fine della seconda guerra mondiale i giornali pubblicano le durissime condizioni del Trattato di Pace imposte allItalia: ingenti riparazioni economiche, limitazione delle forze armate, estromissioni territoriali. Il Paese deve scontare la complicità col fascismo; agli occhi delle potenze vincitrici è lincarnazione del nemico. E quando la Delegazione Italiana viene convocata alla Conferenza di Pace, può solo esporre le proprie ragioni con pochissimi margini di trattativa. Chi si fa carico di questo compito così gravoso e delicato è il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Attraverso le immagini depoca, gli appunti autografi del Presidente, il commento di Giuseppe Sangiorgi Segretario Generale dellIstituto Luigi Sturzo e dellesperta di comunicazione Flavia Trupia, la puntata ricostruisce le emozioni di quei giorni a Parigi: lattesa, la convocazione ufficiale alla Conferenza che sembra non arrivare mai, la ricerca accurata delle parole più opportune da utilizzare. Dice Giuseppe Sangiorgi: Dentro di sé De Gasperi ha un cumulo di preoccupazioni straordinarie. Lui è Presidente del Consiglio da pochi mesi, lItalia era entrata in guerra con la prosopopea dellImpero e ne era uscita con le ossa rotte; andava a Parigi come uno sconfitto. Ma aggiunge Sangiorgi - diceva sempre di saper guardare oltre agli ostacoli, di avere una vista lunga e quindi si sentì investito di una missione che sentiva certamente di poter compiere. De Gasperi aveva tutta lumiltà di un uomo profondamente cattolico e quindi si rimetteva ai piani soprannaturali e alla volontà di Dio, però, aveva anche una tenacia straordinaria, particolare e lo dimostra tutta la sua vita fino a quel momento. Con la consapevolezza di non essere un ospite gradito, Alcide De Gasperi, il 10 agosto del 1946, inizia il suo discorso nel silenzio glaciale del Palazzo del Lussemburgo a Parigi. Nel suo discorso vuole essere preciso, vuole usare le parole giuste perché sa benissimo che le parole in quel momento pesano come macigni sottolinea Flavia Trupia per questo usa parole semplici e referenziali, perché egli stesso si definiva un cercatore della verità e di sé diceva: Io voglio passare alla storia non come un personaggio politico, ma come il personaggio che ha cercato la verità, perché il nostro Paese ha bisogno di questo.
Dal quel discorso lItalia otterrà molto poco sul fronte delle sanzioni ma moltissimo sul piano della credibilità internazionale. Grazie al suo intervento infa...

Domande frequenti
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Italiani inizia alle ore 12:05
Italiani va in onda il giorno 19-08-2025