Il celebre, vertiginoso e lunghissimo piano sequenza iniziale (più di 4 minuti) è l’invito di Welles ad addentrarsi nello sporco poliziesco fatto di sangue, corruzione, sesso e vendetta di cui sono protagonisti un piedipiatti dalla dubbia moralità, Hank Quinlan, interpretato dallo stesso Welles, e un funzionario messicano della Commissione panamericana antidroga, Miguel "Mike" Vargas (Charlton Heston).

Grazie al bianco e nero, esaltato dalla fotografia di Russel Metty, e ai tagli visivi espressionisti del regista, lo spettatore è al contempo disorientato e completamente immerso negli ombrosi e malfamati quartieri di confine tra Messico e Stati Uniti.

Sugli schermi di Iris, la versione originale del film uscito nelle sale nel 1958 che, in realtà, non fu il vero progetto registico di Welles. La Universal, infatti, ritenendo incomprensibile l’intreccio, rimontò la pellicola aggiungendo nuove scene girate da Harry Keller, eliminò quasi 15 minuti di girato e lo intitolò Touch of Evil, nome che andò a genio al regista solo col tempo.
Nel 1998, sulle basi del memoriale di Welles, lo storico Jonathan Rosenbaum e il montatore Walter Murch, riconfezionarono fedelmente l’idea originale di questo capolavoro memorabile e atroce.

L'infernale Quinlan, ispirato al romanzo Contro tutti (Badge of Evil) di Whit Masterson, è il sesto e ultimo film hollywoodiano di Orson Welles, regista entrato nella storia del cinema grazie ai suoi barocchiani capolavori cinematografici, tra i quali Quarto Potere, del 1941. Da non dimenticare il cameo di Marlene Dietrich, la bruna chiromante Tanya di cui è innamorato Quinlan.