Seconda Guerra Mondiale. Un manipolo di soldati italiani viene spedito su un’isola dell’Egeo. La missione consiste nel controllare i movimenti del nemico e mantenere, in caso di attacco, il controllo dell’appostamento. Il problema è che l’isola appare deserta e dei nemici nemmeno l’ombra. Almeno fino a quando misteriose mani affondano la loro nave, mettono fuori uso la radio e rubano le armi. Ritrovatisi completamente fuori dal mondo, agli otto non rimane che adattarsi a una situazione a dir poco paradossale. Le cose migliorano quando il gruppetto scopre che l’isola disabitata non è. Comincia un divertente percorso di integrazione che porterà uno di loro a innamorarsi di una donna del luogo e a scegliere, una volta rintracciati da un aereo in ricognizione, di rimanere sull’isola e costruirsi una famiglia. Capitolo conclusivo della trilogia iniziata con “Marrakech Express” e proseguita con “Turné”, il film, come lo stesso Salvatores ha affermato, è “dedicato a tutti quelli che fuggono”. L’indovinata miscela di paesaggi incantevoli, situazioni paradossali e momenti di tenerezza, supportato da un cast affiatato, ha consacrato il successo della pellicola anche oltre gli italici confini. Oscar come miglior film straniero nel 1992.