Rubrica
Pagine
“Perché leggere “L'ultimo uomo” di Mary Shelley? Innanzitutto perché è un libro scritto nel 1826 da una donna che era una autrice di storie di fantascienza, infatti Mary Shelley è più nota per il suo romanzo “Frankenstein”, ma “L'ultimo uomo”, che è un romanzo ambientato nel 2090, è un romanzo incredibilmente attuale perché ha una trama molto articolata, ci sono delle vicende personali importanti e interessanti che riguardano una serie di persone, compresi i reali d'Inghilterra, ma poi perché in realtà questo libro racconta di un viaggio, di un viaggio lungo che attraversa molti paesi, in fuga da una pandemia”. Lo racconta la virologa Ilaria Capua, nel proporre la lettura del romanzo di Mary Shelley e la visione del documentario “L’ultimo uomo” di Clarissa Montilla e Dario Marani all’interno di “Pagine”, il nuovo programma sulla letteratura di Rai Cultura. L’ultimo uomo è un libro da leggere per riflettere su quello che abbiamo vissuto durante il Covid perché, dice Ilaria Capua, “la pandemia ci ha lasciato, secondo me, una sensazione di vulnerabilità, noi abbiamo capito che di fronte a determinate manifestazioni della natura siamo in grossa difficoltà e questo Mary Shelley l'aveva capito, tant’è che il romanzo si intitola L'ultimo uomo quindi da questa gravissima peste rimane una persona solamente”. Autrice straordinaria che inizia a scrivere a soli 19 anni, Mary Shelley esordisce nel 1818 con “Frankenstein”, “il primo romanzo di fantascienza della storia” come ricorda Valentina Varinelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il documentario di Clarissa Montilla e Dario Marani ripercorre la vita di Mary, nata a Londra nel 1797 da due grandi intellettuali: William Godwin, romanziere e filosofo, autore di “Political Justice”, e Mary Wollestonecraft, scrittrice paladina dei diritti delle donne, autrice di “A Vindication of the Rights of Woman”. Fuori dall’ordinario anche l’incontro con il marito, il poeta Percy Bysshe Shelley con cui vive alcuni anni in Italia. “L'ultimo uomo” non è altro che un grande inno al valore della comunità: la disperazione del protagonista, Lyonel, quando si rende conto di essere l'ultimo uomo non è altro che un inno all'importanza della comunità di un uomo che si sente solo nell'universo e si sente fragilissimo” dice Dario De Santis dell’Università degli Studi di Udine. Grande interesse riveste nel romanzo anche il rapporto tra uomo e natura: “l'Inghilterra di questo periodo è l'Inghilterra in cui comincia una forte industr...

Domande frequenti

Puoi guardare Pagine su Rai 5

Vedi tutte le informazioni su GuidaTV

Pagine inizia alle ore 02:30

Vedi tutte le informazioni su GuidaTV

Pagine va in onda il giorno 10-08-2025

Vedi tutte le informazioni su GuidaTV