Sei di Marcianise (Caserta) e vorresti diventare campione di boxe. Ma come un fiore carnivoro attira gli insetti, la camorra ti invischia e non ti permette di andartene. Così Michele Russo, detto Tatanka (il bisonte): aveva un sogno, e solo dopo lunghe vicissitudini, allenato da Sabatino (Giorgio Colangeli)
schivando anche il mondo delle scommesse clandestine, riesce a emanciparsi dalla malavita e a partecipare alle Olimpiadi di boxe. Basato "sul corpo" come dice il regista, è il racconto di un'amicizia tra due ragazzini, Michele il boxeur e Rosario, l'arrivista, il camorrista, l'imprenditore, attraverso gli anni e le evoluzioni personali. Secondo film tratto da un'opera di Roberto Saviano dopo "Gomorra", in questo caso "La bellezza e l'inferno", biografia romanzata di Clemente Russo (interprete di se stesso), nato a Marcianise nel 1982, più volte campione e personaggio televisivo. Il regista (Cosenza, 1977) è al suo secondo lungometraggio, dopo "La vera leggenda di Tony Vilar" (2006). Tatanka gli frutta due premi, a Bastia e a Capri.