In caserma si presenta Francesco il farmacista comunale che ha rilevato dei brogli con le ricette. La Sepi (Alessia Marcuzzi) gli promette che aprirà un’indagine informale. Nel frattempo, si presenta in caserma il signor Tudini a denunciare il fatto che ancora arrivano bollette e multe a nome del proprio padre morto da tempo. La Sepi ricorda che il nome compariva nelle ricette. Partono le indagini. Mura (Alex Partexano) e Romanò (Andrea Roncato) segnalano il fatto a Pino Occhielli dipendente comunale che si occupa dei certificati di morte. L’uomo reagisce bruscamente. Lo seguono e lo vedono telefonare da una cabina. Mura ha l’intuizione di ripetere l’ultimo numero: Occhielli ha chiamato il dottor Biasi. Cercano l’uomo che non si trova. Ha capito che lo cercano e tenta la fuga, ma i nostri riescono a fermarlo. Biase confessa che in combutta con un collega il dottor Nestri usava da tempo quel sistema per truffare le USL. La Sepi cerca Cesari (Giorgio Borghetti) che stranamente sembra indifferente al caso quindi, il giorno dopo, il pm interroga svogliatamente e poi congeda i presunti sospetti, dicendo che non ci sono prove sufficienti. La Sepi è sbalordita. I nostri continuano le ricerche è scoprono che tra i pazienti di Biase, a cui sono state fatte le ricette, c’è proprio Cesari. Al colloquio, il pm chiarisce che tempo fa la sua segretaria aveva chiesto al dottor Biasi una ricetta per lui, quello è il motivo per cui il suo nome compare su quella lista. Cesari crede di aver chiarito, ma alla Sepi resta qualche dubbio che cresce ulteriormente quando si scopre che Occhielli e il pm si sono sentiti ultimamente. Così, i carabinieri seguono Cesari e lo trovano con Occhielli presso la casa di un pezzo grosso: il professor Stefani, direttore sanitario. Era a lui che Cesari voleva arrivare, aiutando Occhielli, per smascherare una grossa organizzazione. La Sepi è offesa ma alla fine lei e Cesari si chiariscono.