Guest star dell'episodio Dylan Walsh nel ruolo dell'agente dell'FBI Harris. Riprendiamo dai tragici avvenimenti con cui si è chiusa la puntata precedente: Alexis è stata rapita e Castle è divorato dal terrore. Vuole sapere perché mai i rapitori abbiano portato sua figlia e la sua amica a Parigi. Inoltre l'F.B.I. pare avere, al momento, le mani legate. Ci vorrà del tempo prima che si possano muovere essendo, ovviamente, la Francia fuori giurisdizione. Ma Castle sa che sua figlia ha bisogno di aiuto ora, ogni ritardo potrebbe esserle fatale. I rapitori chiamano per la richiesta di riscatto. Il padre di Sara, Anwar El-Masri, non esita a pagare e chiede che Alexis sia rilasciata a sua volta. Il denaro viene consegnato da un membro della famiglia giunto a Parigi. Sara viene rilasciata. Ma, purtroppo, di Alexis nessuna traccia. Castle dice di voler tornare a casa per mettere al corrente la madre degli sviluppi. E' una menzogna. Lo scrittore vola in Europa, deciso a ritrovare la sua bambina. Anche da solo. Beckett decide di non seguirlo. Comprende lo stato d'animo di Castle, ma sa che deve mantenere la calma e fare il suo lavoro al meglio, solo così potranno venirne a capo. Castle, intanto, entra in contatto con un certo Jacque Henri (Christopher Heyerdahl), un uomo che agisce fuori dai confini della legalità. Jacque porta il suo cliente da un signore, cieco, che, ascoltando il messaggio di Skype, riesce a determinare dove i rapitori tengano prigioniera Alexis. Jacque si mette in contatto con i rapitori e viene stabilita una cifra per il rilascio: 3 milioni di dollari. Nel frattempo, a New York, Beckett prima interroga la ragazza di Roger Hanson, quindi raggiunge l'appartamento di lui. E' stato ripulito, ma è rimasto un computer dove i nostri trovano foto di Alexis. Beckett, con orrore, capisce che la ragazza non si è semplicemente trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Era lei il vero bersaglio. Ma perché?