Per gli amanti - e non sono pochi - di “The Lobster”, film in grado di coniugare genio e sregolatezza e dare origine a una pellicola intrigante, anche in questo caso Yorgos Lanthimos offre dosi di suspence e originalità che valgono, da sole, il prezzo del biglietto. Si comincia al buio, si prosegue con una trama che si disarticola con costante e crescente pathos. Steven è un famoso chirurgo cardiotoracico, marito di Anna e padre di due bambini, Kim e Bob. La famiglia vive in un clima di serenità, circondata da benessere e soddisfazioni. Quando Martin, sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, irrompe nella vita dell'uomo - e di rimando in quella di tutta la famiglia - cominciano a verificarsi eventi particolari, strani, inquietanti. La vita stessa dei componenti del nucleo di Steven è messa in pericolo: egli stesso è chiamato a compiere un sacrificio tremendo per non correre il rischio di perdere tutto. La razionalità di Steven e l'irrazionalità di Martin creano un amalgama angosciante che accompagna per tutta la pellicola. Colin Farrell è da applausi, Nicole Kidman addirittura sontuosa. Il film, presentato a Cannes, si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura.