Ferrara. Autunno del '43. È da poco passato l'8 settembre. Il Partito fascista è spaccato tra Falchi e Colombe. L'insoddisfazione ne sta minando l'interno. Aretusi, un duro militante, fa uccidere il moderato Console Bolognesi. Come gesto di determinazione e potere. Allo scopo di accusare dell'assassinio gli antifascisti e guidarne contro una rappresaglia. Undici persone vengono trucidate a colpi di fucile sotto casa del farmacista, un tale di nome Barillari. Tra le vittime figura il padre dell'uomo amato da Anna, moglie insoddisfatta dello stesso Barillari. Dopo la strage, la donna fugge: lascia il suo amante e la città che non le appartiene più.
Gli anni passano. Siamo nel 1960. L'amante di Anna torna a Ferrara e lì ritrova il crudele Aretusi...
È un film che racconta la situazione del dopoguerra in chiave buonista: vittime e carnefici si stringono la mano. Ma non manca di toni forti nel dipingere le viltà della società borghese.
È l'esordio dietro la macchina da presa di Florestano Vancini che arrangia il romanzo di Giorgio Bassani Una notte del '43 con l'aiuto, tra gli altri, di Pier Paolo Pasolini.
Per Enrico Maria Salerno si tratta del settimo ciak. Esordisce nel 1954 in Siluri Umani. Per la sua partner, Belinda Lee, è la ventisettesima interpretazione. L'attrice inglese è scomparsa a causa di un incidente d'auto in California, il 12 maggio 1961, alla giovane età di ventisei anni.