Film
La morte al lavoro
Regia:
Gianni Amelio
Con:
Clara Colosimo
,
Federico Pacifici
,
Fausta Avelli
Premio della Critica Internazionale e menzione della Fipresci al Festival di Locarno, premio speciale della giuria e premio della Critica al Festival di Hyères.
Appena arrivato nellappartamento lasciato libero da un giovane attore morto suicida, Alex si trova coinvolto nellatmosfera fantasmatica del luogo. Cè una stanza i cui armadi sono pieni di oggetti teatrali, di manifesti e fotografie di vecchi film. Una bambina lo spia e gli fa visite improvvise. Poco alla volta esclude dalla sua vita la fidanzata per instaurare un rapporto muto e ossessivo, a distanza, con una ragazza che appare dietro la finestra dellappartamento opposto sul cortile. Lentamente latmosfera della casa sfuma nellirrealtà. Il giovane indossa gli abiti del precedente inquilino e giunge allultimo atto
In un film sul cinema e sulla morte la morte di un certo cinema e il morire di cinema niente più adatto delle composizioni che Bernard Herrmann ha scritto per Hitchcock ( ) Il cinema è la morte al lavoro sugli attori, ha detto un giorno Jean Cocteau. La macchina da presa registra, nel tempo anche brevissimo di uninquadratura, linvecchiamento di un viso, fissa un istante che non potrà più tornare, fotografa lavvicinarsi della morte. È nello spirito di questa definizione che sta il vero soggetto del film (Gianni Amelio, 1978)
In quegli anni, che erano di acuta cinefilia, La morte al lavoro ha avuto tanti estimatori. Ma adesso è tutto ciò che io rifiuto del cinema; tutto ciò che non farei nemmeno sotto tortura. (Gianni Amelio, da unintervista di Emanuela Martini, 1999)
Il mio lato non voglio usare la parola cinefilo perché lho appresa dopo, quando lo ero già, e non mi piace più di spettatore appassionato e onnivoro è probabilmente quello che mi ha portato per un certo periodo su strade che poi si sono rivelate non mie. Ci sono alcune esperienze di lavoro che ho fatto come regista e che oggi mi fanno pena, mi stringono il cuore: perché ho dovuto fare qualcosa come La morte al lavoro, perché ho dovuto fare Effetti speciali? Gianni Amelio, intervista di Goffredo Fofi, 1994)
Questo film è una riflessione radicale sul cinema come effetto di magia e di suggestione, cioè su quel cinema classico di cui sono stati maestri Lang, Hitchcock e Cocteau: ma nonostante le abbondanti ed esibite citazioni (fra cui la musica di Bernard Herrmann), non si tratta della sterile esercitazione di un cinéphile, come si potrebbe temere a prima vista, perché ...
Appena arrivato nellappartamento lasciato libero da un giovane attore morto suicida, Alex si trova coinvolto nellatmosfera fantasmatica del luogo. Cè una stanza i cui armadi sono pieni di oggetti teatrali, di manifesti e fotografie di vecchi film. Una bambina lo spia e gli fa visite improvvise. Poco alla volta esclude dalla sua vita la fidanzata per instaurare un rapporto muto e ossessivo, a distanza, con una ragazza che appare dietro la finestra dellappartamento opposto sul cortile. Lentamente latmosfera della casa sfuma nellirrealtà. Il giovane indossa gli abiti del precedente inquilino e giunge allultimo atto
In un film sul cinema e sulla morte la morte di un certo cinema e il morire di cinema niente più adatto delle composizioni che Bernard Herrmann ha scritto per Hitchcock ( ) Il cinema è la morte al lavoro sugli attori, ha detto un giorno Jean Cocteau. La macchina da presa registra, nel tempo anche brevissimo di uninquadratura, linvecchiamento di un viso, fissa un istante che non potrà più tornare, fotografa lavvicinarsi della morte. È nello spirito di questa definizione che sta il vero soggetto del film (Gianni Amelio, 1978)
In quegli anni, che erano di acuta cinefilia, La morte al lavoro ha avuto tanti estimatori. Ma adesso è tutto ciò che io rifiuto del cinema; tutto ciò che non farei nemmeno sotto tortura. (Gianni Amelio, da unintervista di Emanuela Martini, 1999)
Il mio lato non voglio usare la parola cinefilo perché lho appresa dopo, quando lo ero già, e non mi piace più di spettatore appassionato e onnivoro è probabilmente quello che mi ha portato per un certo periodo su strade che poi si sono rivelate non mie. Ci sono alcune esperienze di lavoro che ho fatto come regista e che oggi mi fanno pena, mi stringono il cuore: perché ho dovuto fare qualcosa come La morte al lavoro, perché ho dovuto fare Effetti speciali? Gianni Amelio, intervista di Goffredo Fofi, 1994)
Questo film è una riflessione radicale sul cinema come effetto di magia e di suggestione, cioè su quel cinema classico di cui sono stati maestri Lang, Hitchcock e Cocteau: ma nonostante le abbondanti ed esibite citazioni (fra cui la musica di Bernard Herrmann), non si tratta della sterile esercitazione di un cinéphile, come si potrebbe temere a prima vista, perché ...

15 Giugno 2025
02:30
Film
La morte al lavoro
Domande frequenti
Puoi guardare La morte al lavoro su RaiTre
La morte al lavoro inizia alle ore 02:30
La morte al lavoro va in onda il giorno 15-06-2025