Continua il viaggio di Linea Verde tra le bellezze paesaggistiche e le tradizioni italiane. Livio Beshir e Peppone Calabrese, con la partecipazione di Margherita Granbassi, attraverseranno un tratto d’Abruzzo: la Valle del Sagittario, in provincia dell’Aquila, soffermandosi in particolare sul borgo di Cocullo. La dimensione selvaggia dell’Abruzzo riesce sempre a regalare emozioni forti, ma ad impreziosire questo viaggio c’è una festa unica: quella dei Serpari di Cocullo. In questo piccolo borgo dell’appenino centrale ogni anno, il primo di maggio, si festeggia San Domenico Abate: il Santo che secondo la leggenda, fin dall’anno mille, protegge i suoi fedeli dal morso dei serpenti. I nostri conduttori andranno alla scoperta di una tradizione che ha delle chiare origini precristiane; affonda le sue radici in un tempo in cui i serpenti si offrivano in sacrificio alla Dea Angizia. Un rituale che non ha smesso di esistere con l’avvento della cultura cristiana; è arrivato fino a noi sotto la protezione di San Domenico, l’eremita nato in Umbria che ha soggiornato per un lungo periodo proprio nella splendida Valle del Sagittario. La puntata parte dal lago di San Domenico e il racconto inizia con la caccia al serpente, un rituale che si pratica a Cocullo nei mesi di aprile e marzo; i mitici Serpari prendono i rettili non velenosi, settimane prima della festa per poi tenerli al riparo dentro delle teche riscaldate. Il primo di maggio i Cervoni più grandi e più belli vengono posti sulla statua del Santo, le altre specie come il biacco, vengono portate al collo dai Serpari che seguono il corteo. Il pubblico potrà scoprire chi sono veramente i “Serpari” da ogni punto di vista: una figura storica e misteriosa che continua ad esistere anche tra le nuove generazioni. L’uscita dalla chiesa madre di Cocullo del Santo Patrono ricoperto di serpenti ha un impatto che si imprime negli occhi di chi lo guarda per la prima volta. Si avrà la possibilità di capire quanto i cocullesi amino e rispettino i serpenti: da 15 anni, un’equipe di biologi ed erpetologi, con la collaborazione dell’università di Bari, lavorano gomito a gomito con i cacciatori di serpenti; ogni animale viene visitato e controllato per accertarsi che stia bene. Il benessere dei rettili è al primo o posto e, alla fine della festa, ogni serpente viene riportato nella tana, la stessa dalla quale è stato prelevato. È una storia unica, di rispetto e di affetto tra l’uomo e i serpenti; un contatto di prossimità, una...