Tony e Zina sopravvivono all'incidente d'auto causato da Bodnar, ma quest'ultimo riesce a recuperare i suoi diamanti. Dopo un'altra chiamata video a Ziva, il team è convinto che Bodnar si trovi a New York, ma in realtà si tratta di un depistaggio… La puntata si apre con l'incidente su cui si era chiusa la precedente. Il conducente del Suv si rivela essere Ilan Bodnar. L'uomo riesce a prendere la borsa di diamanti lasciando impotenti Ziva e Tony. Ben presto il team riesce a rintracciare il Suv in una casa sperduta in campagna e trova qui il complice del malvivente morto e un biglietto con una nota criptica. In un primo momento Ducky e Jimmy hanno difficoltà a identificare l'uomo, perché il suo volto sembra aver subito un intervento chirurgico e perché le impronte digitali sono state rimosse. Per fortuna la squadra riesce a recuperare il numero di serie della protesi mascellare del cadavere e, da esso, a risalire al chirurgo che ha eseguito l'intervento. Quest'ultimo fornirà agli agenti le foto che ritraggono l'uomo prima e dopo l'intervento. Si scopre così che il cadavere è quello di Clive Goddard, un sudafricano mercenario coinvolto nel contrabbando di diamanti. Poco dopo, con un messaggio video Bodnar si premura di far sapere a Zina che non è lui il responsabile della morte di Arash Kazmi, l'ufficiale dell'intelligence iraniana. Ma il video messaggio fornisce un'altra preziosa informazione al team: la stanza nella quale il malvivente ha registrato il video si trova sicuramente a New York. Ma i facili entusiasmi lasciano presto il posto a nuovi dubbi. L'uomo, infatti, li ha ingannati: il fondale della stanza non è altro che un fotomontaggio…