Israele, la guerra, una società lacerata: sono i temi affrontati in un’intervista al filosofo Davide Assael, che ricostruisce e analizza la profonda crisi che attraversa Israele, a oltre un anno e mezzo dall’eccidio del 7 ottobre 2023 e dall’inizio della guerra a Gaza. Oggi il governo Netanyahu, sostenuto anche da partiti di estrema destra, appare sempre più delegittimato. Dopo la tregua di inizio 2025, le ostilità sono riprese in un contesto drammatico. Le operazioni militari sono aspramente contestate in patria, dove continuano le manifestazioni contro il governo, e nel mondo. Una situazione che si riverbera anche sulle comunità ebraiche della diaspora, alle prese con una preoccupante ondata di antisemitismo. “Correzione automatica” è il nuovo libro di racconti di Etgar Keret, tra i più originali autori israeliani contemporanei. Trentatré storie brevi, perlopiù scritte prima della guerra, in cui l’autore mescola ironia e umanità per raccontare l’assurdo del quotidiano e le contraddizioni della modernità. La copertina – un pappagallo colorato appollaiato su una bomba a mano – è già un manifesto del suo stile provocatorio. In un momento in cui la parola sionismo è usata e abusata in modo improprio e strumentale, un dialogo a più voci sul movimento che ha portato alla creazione dello Stato ebraico, in occasione del Moked, evento culturale organizzato dall’Unione Comunità Ebraiche Italiane. La storia dell’ideale sionista a partire dal legame con la Terra Promessa nella Torah, la Bibbia ebraica. E poi lo sviluppo del sionismo moderno a fine Ottocento, che ha portato alla fondazione di Israele nel 1948, e i diversi conflitti che ha dovuto affrontare lo Stato ebraico, minacciato nella sua stessa esistenza già il giorno dopo la sua creazione. Le riflessioni su una parola e un pensiero che fanno parte dell’identità contemporanea di Israele e dell’intero mondo ebraico. Un percorso tra arte e spiritualità attraverso paesaggi ipnotici, alberi, animali e lavori astratti: cento opere di Tobia Ravà in mostra a Conegliano Veneto fino alla fine di giugno, con il titolo “Tikkun Olam”, che significa riparazione del mondo. L’arte di Ravà trae spunto dalla matematica e dalla filosofia, attingendo a una disciplina della mistica ebraica, “la ghematrià”, che attribuisce ad ogni lettera dell’alfabeto ebraico un numero, in un gioco di rimandi profondo e simbolico.