L’inviata Maria Luisa Cocozza racconta il turismo consapevole ed ecologico, in uno dei paesi più giovani e green del continente africano. Primo Stato africano a inserire la protezione dell'ambiente nella propria Costituzione, la Namibia vede il 44% del proprio territorio sotto tutela o gestito secondo principi sostenibili. Un safari in questo paese, quindi, si declina solo attraverso un turismo consapevole ed ecologico. Quello documentato dall’inviata del TG5, nel suo viaggio in uno dei paesi più giovani e green del continente africano. Natura selvaggia e incontaminata, paesaggi straordinari, tramonti mozzafiato e l’accoglienza calorosa dei suoi abitanti, fanno della Namibia un luogo unico, dove realizzare esperienze di turismo attento e rispettoso, all’insegna della protezione degli animali e del benessere delle popolazioni locali. «È tutto un altro Safari - Namibia» parte da uno dei parchi più belli dell’Africa australe, l’Etosha, prosegue per il Damaraland, che ospita un branco di elefanti adattatosi a vivere al clima semidesertico, e si conclude sulla costa atlantica, che ospita la più grande colonia al mondo di otarie del Capo, e il deserto del Namib che, con le sue dune rosse a picco sul mare, è il più antico del pianeta. La Namibia ha raggiunto l'indipendenza nel 1990: precedentemente, dal 1884 al 1918, è stata una colonia dell'Impero tedesco (Deutsch-Südwestafrika) e, successivamente, dal 1918 al 1961, ha fatto parte dell'Impero britannico per poi diventare, dal 1961 alla libertà, una provincia del Sudafrica. Il suo habitat è costituito da foreste, savane, paesaggi golenali, aree desertiche. La fauna comprende diversi gruppi di mammiferi: antilopi, elefanti, rinoceronti, bufali, giraffe, zebre e grandi felini, numerose specie di uccelli e diverse di serpenti e sauri.