Lo star system è mostruoso e genera mostri. La storia è narrata da un giovane, morto a faccia in giù in una piscina. E’ Joe Gillis (William Holden), un soggettista. Di come si era imbattuto casualmente in Norma Desmond (Gloria Swanson), ex diva del cinema muto, esiliata nella sua ricca dimora decadente, con pochi amici e un fedele servitore, Max von Mayerling (Erich von Stroheim). Di come Norma lo aveva legato a sé con una passione possessiva, tanto da ucciderlo. Non fu semplice trovare un’attrice per un ruolo tanto infausto, solo Gloria Swanson (1899 - 1983) accettò. Amarissima commedia, che il regista non volle mai definire “nera”, descrive la fatalità del divismo, che ti ricopre di mille lustrini e poi ti dimentica impietosamente, per questo non fu mai amata da Hollywood, che vide nel film una mancanza di riconoscenza in Billy Wilder, regista e anche sceneggiatore (con Charles Brackett e D.M. Marshman Jr). In realtà l’opera è una pietra miliare nella storia del Cinema: inserito nel National Film Registry, figura al 16° posto tra i cento migliori film statunitensi. Oltre a 3 Oscar e vari Golden Globe, ottenne molti altri riconoscimenti. Dal punto di vista tecnico, è notevole la fotografia di John F. Seitz. Memorabile il finale, con il regista Cecil B. DeMille nei panni di se stesso.