I due inseparabili compagni creati dalla Aardman Animations avevano già fatto incetta di premi (tra cui un Oscar nel 1993 con alla regia sempre Nick Park) nelle loro precedenti avventure in formato cortometraggio. Con “La maledizione del coniglio mannaro”, Wallace e il suo fido cane Gromit fanno il grande passo. E, ancora una volta, pubblico e critica ne decretano il successo. La storia si svolge durante l’annuale Fiera dell'Ortaggio gigante. E i due baldi protagonisti la fanno subito da padroni con un’invenzione capace di tenere alla larga dalle piante i famelici conigli. Un’idea a dir poco azzeccata, soprattutto quando sul posto comincia ad aggirarsi un'enorme animale che pare divertirsi a far razzia nei giardini del vicinato. Dopo cinque anni dall’acclamato “Galline in fuga”, la Aardman bissa il colpaccio guadagnandosi, agli Oscar del 2006, la statuetta per il miglior film d’animazione, sbaragliando niente meno che “La sposa cadavere” di Tim Burton. Nella versione originale la voce di Wallace appartiene a Peter Sallis, storico doppiatore del personaggio. Tocca invece a Ralph Fiennes e a Helena Bonham Carter dare vita, rispettivamente, a Victor Quartermaine e a Lady Campanula Tottington, organizzatrice della Fiera.